Associazione Meter di Don Fortunato Di Noto
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mostra parole minime a noto

Pedofilia/don Di Noto, al via la mostra “Parole minime”

Scritti e immagini del sacerdote siciliano a Noto contro l’abuso

Avola (SR), 11 luglio 2016 ‒ Ci sono parole che narrano e diventano sacrali. Le “Parole minime” sono quelle, quasi farfugliate e “che non hanno pretese di illuminare la vita, ma neanche di erigere dei muri tra gli uomini” sono alla base della mostra Parole minime che si aprirà domani sera alle 18.30 a Noto, presso il cortile dell’ex Convitto Ragusa (Corso Vittorio Emanuele, 91). La mostra è organizzata dall’Associazione Meter Onlus di don Fortunato Di Noto (orari di apertura 20-22, dal 12 al 22 luglio) ed offre pannelli con frasi e immagini di bambini che vogliono far riflettere sul tema dell’abuso sui minori.
Le parole “farfugliate” sono anche all’interno di Parole minime, l’ultimo volume scritto da don Fortunato. Queste parole farfugliate, osserva il sacerdote siciliano: “sono come un neonato che esprime frasi in modo confuso, a volte impreciso, ma che ha la potenza in coloro che ascoltano di porre attenzione e fermarsi un momento chiedendosi: ma che cosa vuol dire? A chi si rivolge? Che cosa sta profondamente pensando?”. Parole minime colte da don Fortunato e dai suoi collaboratori: “quando borbotto e, magari, dopo la lettura di un testo spirituale, riassumo in poche espressioni un intero libro. Impresse nella realtà digitale, sui social network, che suscitano variegate emozioni e riflessioni sintetizzate con le ‘faccine’”. E ancora: “Parole che sono suscitate dagli eventi della vita, dall’ascolto del dolore e dalle ferite a cui metto il balsamo della guarigione. Dalla protesta contro il silenzio e l’indifferenza. Dalla reazione a quello che guardo, con partecipazione emotiva e ragionata”.
Per don Di Noto, insomma, le parole minime sono il farfugliare dei neonati, di chi subisce violenza e abuso. I bambini chiedono di essere tutelati e amati, senza arrendersi mai: “continuo a piantare gli alberi di ulivo che sono stati sradicati e continuo a ripiantarli”. Le parole minime di questa mostra serviranno a trovare altri generosi e volenterosi piantatori di ulivi insieme a don Fortunato e a Meter.
Nella sala espositiva uno schermo offrirà racconti e immagini per sensibilizzare sulla tematica.

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